La meditazione, da secoli, è considerata lo strumento più efficace per raggiungere l’autorealizzazione.
Tutte le tradizioni e le culture che si sono occupate di portare l’uomo a realizzare se stesso, hanno infatti approfondito la pratica della meditazione in modi diversi sviluppando metodi molto efficaci per aumentare l’autocoscienza.
Ma cosa significa autorealizzarsi?
Possiamo definire l’autorealizzazione in modi diversi: ad esempio realizzare a pieno tutte le nostre potenzialità, oppure diventare ciò che siamo veramente (cioè essere se stessi), e ancora …contattare ed esprimere la nostra vera essenza… raggiungere una felicità interiore stabile e non condizionata dagli eventi… scoprire e soddisfare i nostri veri bisogni… ecc. ecc. In ogni caso possiamo dire che autorealizzarsi corrisponda a raggiungere uno stato di benessere e di soddisfazione che si riflette su tutti i livelli (fisico mentale e spirituale).
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In questa pagina vogliamo introdurti ad un orientamento sulle varie tradizioni spirituali e sulle tecniche di meditazione legate ad esse per sottolineare la validità di ognuna e favorire un approccio integrativo.
Esistono diversi modi per meditare; nel corso dei secoli infatti, le varie tradizioni spirituali dell'oriente, hanno sviluppato tecniche e percorsi diversi per lo sviluppo della coscienza attraverso la pratica della meditazione. Ciò nonostante rimangono dei fattori comuni importanti che accomunano tutte le diverse forme di meditazione.
Uno di questi è lo sviluppo della consapevolezza: ogni tecnica di meditazione collaudata nel tempo ha come obbiettivo di base quello di sviluppare la consapevolezza dell'individuo. La sfera su cui una determinata tecnica tende a sviluppare la consapevolezza varia a seconda delle tradizioni: ad esempio la meditazione taoista inizialmente porta l'individuo a sviluppare la consapevolezza del suo corpo energetico lavorando sul chi, l'energia vitale, quella che gli indiani chiamano prana. La tradizione buddista per contro, all'inizio del percorso meditativo, porta lo sviluppo della consapevolezza a livello del corpo fisico e della mente. La tradizione tantrica, quella in cui è nato lo yoga, promuove invece all'inizio la consapevolezza della sfera spirituale.
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Quando cominciamo a meditare, le prime volte, la nostra mente ed il nostro corpo ci impediscono di concentrarci adeguatamente. Esistono quindi alcuni accorgimenti che possono aiutarci ad ottenere dei risultati migliori dai nostri sforzi.
Regolare l’alimentazione è sicuramente un passo che aiuta molto il praticante a trovare una condizione di pace mentale adeguata. Dalla tradizione antica dello yoga impariamo infatti che alcuni alimenti portano agitazione o sonnolenza, quindi sarebbe bene trasformare gradualmente le proprie abitudini alimentari per uno stile di vita più sano. Per approfondire consulta la pagina sull’alimentazione.
Creare un abiente per la meditazione con incensi, musiche di sottofondo, accessori vari.... non è sempre una buona idea all'inizio: la mente infatti si abitua a queste cose rendendoci dipendenti da esse. Imparare invece a mantenere la concentrazione anche quando i rumori o gli altri stimoli sensoriali tendono a distrarci, ci porta a sviluppare una marcata forza di volontà che a sua volta ci renderà più centrati.
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